Porta Ponte e il Ponte delle due Torri

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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Porta Ponte e il Ponte delle Torri


di Stefano Saviotti

da: 2001 Romagna, n° 141, dicembre 2013


Il ponte romano sul Lamone, crollato a metà del Duecento, fu ricostruito reimpiegando gli stessi blocchi di pietra, e fortificato nel Trecento da Francesco Manfredi con due torri, una delle quali posta a cavallo del secondo pilone. Il ponte, a tre arcate, era lungo m. 72,60 e largo 5,50, esclusi i parapetti. Sul lato verso monte, i due piloni centrali presentavano dei frangiflutti. Il piano stradale era in acciottolato, con due stretti marciapiedi in sasso ai lati, e i parapetti di mattoni erano in origine alti e provvisti di feritoie e cannoniere. La torre lato Faenza fungeva da Porta della città, ed era alta m. 27,70. Vi erano due piani interni, il primo ad uso sala di manovra per la saracinesca di chiusura della Porta, mentre il secondo era dotato di alcune feritoie, e attraverso una scaletta si poteva raggiungere il terrazzo merlato. Nel Quattrocento Porta Ponte fu unita alle mura Manfrediane mediante due tratti di muro merlato.
La torre al centro del Ponte era simile alla precedente, ma alta solo 24 metri. Nel 1582 le due torri vennero coperte con tetti posati sopra i merli. Nel 1721 furono rifatti i coperti alle torri, mentre alla testata del Ponte verso il Borgo fu costruita nel 1734 un’elegante Prospettiva, con lesene e balaustra in sasso. Nel 1776-78 tutto il Ponte fu oggetto di un restauro completo, affidato a Giuseppe Pistocchi. Nel 1785 circa, al primo piano della Torre di Porta Ponte fu collocata la Pesa dei Fieni. Nel 1806 la casa del custode, posta a fianco della prima torre sul lato verso S. Ippolito, fu venduta a privati. La mattina del 14 settembre 1842, una piena eccezionale dovuta a 60 ore di pioggia continua segnò la fine per lo storico ponte. La prima torre non subì danni, ma in seguito alle pressioni dei vicini che temevano un crollo improvviso, il Comune decise di demolirla. La cinta daziaria fu ripristinata mediante un semplice cancello, e nel 1864 furono costruite due stanze ad uso di Ricevitoria e Corpo di Guardia; furono anche demolite le case che si appoggiavano alle mura. Finalmente, nel 1865 il ponte crollato fu sostituito da un ponte di ferro, progettato dall’Ing. Neville; tale struttura, un’ardita campata unica, rimase in piedi fino alla Seconda Guerra Mondiale. Il 1° settembre 1905 la cinta daziaria cessò di esistere, ed il cancello fu tolto; la cortina lungo via Mura Torelli venne ridotta a semplice parapetto, e lo stesso avvenne nel 1907 sull’altro lato per consentire la vista della monumentale Casa Bartoli. Porta Ponte cessò così di esistere, sostituita da un semplice piazzale.


Il Ponte delle Due Torri, visto dall’alto delle mura della attuale Via Mittarelli. Sulla sinistra le prime case del Borgo. Sarà demolito dalla piena il 14 settembre 1842. Il disegno è sempre del nostro grande Romolo Liverani.


Il piazzale che, ai tempi di Romolo Liverani, autore del disegno, si trovava dove oggi c’è il semaforo al termine di corso Saffi. Sulla sinistra la bella, settecentesca facciata della “Casa dell’Anconetano” (casa Bartoli), distrutta nel 1944.

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