Dino Campana il mistero della foto

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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Dino Campana il mistero della foto

di Giuliano Bettoli

Questo bene che e un pastrocchio che non sta ne in cielo ne in terra! E questo pastrocchio, a Dino Campana, gliel'abbiamo combinato proprio noialtri di Faenza. Si, al grande (e sfortunato in vita) poeta di Marradi noialtri di Faenza siamo stati buoni di fargli, dopo la morte, un pastrocchio, addirittura di livello mondiale! Mi chiederete cosa gli abbiamo combinato noialtri di Faenza. Ve lo dico subito: abbiamo fatto credere a tutti che la prima faccia che vedete qui sotto è la sua. Sì, la faccia di Dino Campana. Invece, e la faccia di un altro che si chiama Filippo Tramonti. Sì, questo giovanotto qui si chiama Filippo Tramonti, è nato anche lui a Marradi, ma tre anni prima di Campana e, quindi, non è e non può essere Dino Campana. Dino Campana era un poeta; Filippo Tramonti, invece, era un cancelliere di tribunale. C'e un bel po' di differenza tra i due mestieri, non vi pare? Per fortuna che, almeno, dopo - anzi da non molto - c'e stato uno di Faenza, ed è il professor Stefano Drei, che se n'e accorto del pastrocchio e, adesso, cerca di dirlo in tutti i modi e con tutti gli strumenti possibili. Però l'equivoco va sempre avanti.


Queste sono due foto di Filippo Tramonti in due momenti diversi: la prima fatta a scuola nel 1901 e la seconda esposta sulla sua tomba nel cimitero di Bologna dal 1945.
La prima foto, quella di sinistra, è la foto che ha girato e gira tutto il mondo come se fosse la faccia di Dino Campana.

E, quindi, succede che nelle copertine dei libri di o su Dino Campana, negli articoli dei giornali su Dino Campana, nei manifesti e nei grandi poster per manifestazioni su Dino Campana - regolarmente - invece che la faccia di Dino Campana, ecco che ci mettono sempre la faccia di Filippo Tramonti! Ohi, non c'e niente da fare. Guardate. Di recente a Torino, al Salone del Libro, c'e stato un importante convegno letterario su Dino Campana a cura di "Portici di Carta". Ebbene, per le strade di Torino sono stati attaccati dei grandi manifesti per annunciare l’importante avvenimento". E, naturalmente, invece che mostrare, in grande, la faccia di Dino Campana, i manifesti mostravano quella di Filippo Tramonti! Che poi c'e stato qualche bello spirito che, informato dello scambio, ha preso un pennarello e sui manifesti ci ha scritto, in grande e in nero: "lo non sono Dino Campana!". Anche alla televisione, in qualche trasmissione, hanno fatto vedere la fotografia sbagliata. Ripeto: la colpa del pastrocchio e di noialtri faentini. Non di noi tutti, si capisce: io e voi, per esempio, non c'entriamo per niente. No, la colpa è di alcuni faentini che, naturalmente, l'hanno fatto in buona fede. Anzi, pensando di fare un grande onore a Dino Campana. Allora, premesso che Dino Campana, nato a Marradi il 20 agosto del 1885, ha frequentato il nostro Liceo Classico "Torricelli" solo per un anno, e cioè nell'anno scolastico 1900-1901 (e che poi nella pagella prese 4 in italiano e 5 in condotta), adesso provo a raccontarvi la storia del pastrocchio. Cioè di com'e capitato che la faccia di Filippo Tramonti sia diventata per quasi tutti la faccia di Dino Campana. State poi da sentire. Facciamo un salto indietro di 57 anni. Dunque, un giorno del 1957, il fotografo Luigi Gorini, che, come molti di noi ricordano, aveva il negozio in corso Garibaldi n. 17 all'angolo con via Fadina, trova nei suoi depositi una lastra fotografica mai notata prima. La lastra era stata scattata con tutta probabilità da Vincenzo Gorini, il fotografo che aveva posseduto lo studio sino al 1904, anno in cui l'aveva rilevato Luigi.


Queste invece sono due foto del "vero" Dino Campana. La prima, a sinistra, è stata scattata non so dove nel 1912; e la seconda fu
 scattata nel manicomio di Castel Pulci, in provincia di Firenze, nel 1930.

Luigi Gorini la sviluppa e appare una scolaresca di una volta. Nella foto si vedono 18 studenti disposti su tre file. Allora Gorini pensa bene di mostrare la foto a Vittorio Raazzini che, allora, era preside del nostro Liceo Classico (è il grande latinista e sereno umanista che in tanti abbiamo amato). Da un primo consulto di Ragazzini con altri, salta fuori che quella fotografia è la quinta ginnasio dell'anno scolastico 1900-1901. E qui comincia il pastrocchio! La foto viene mostrata in giro e il dottor Giovanni Collina - un uomo di assoluto valore in tanti campi ma uno degli involontari colpevoli del pastrocchio - vedendo la foto dice: "Il penultimo di quelli seduti quello coi calzoni chiari, quello è  Dino Campana". Bisogna sapere che Collina era stato in rapporto con Dino negli anni che Campana era a Faenza a studiare, perché era suo vicino di casa in via Bondiolo. Quindi c'era da fidarsi della testimonianza di Collina. Fra l'altro erano tutti e due studenti del nostro Liceo e in quel famoso anno scolastico 1900-1901, Giovanni Collina frequenta la II Liceo. Invece Dino Campana frequenta la I liceo (e non la quinta ginnasio!). Comunque, e torniamo al 1957, la foto trovata da Gorini fa il giro di molte mani. Badate che nel 1957 sono ancora in vita alcuni di quei ragazzi che sono nella foto, fra gi altri Giulio Capra, Renato Romagnoli, Francesco Corbara (padre del dottor Antonio Corbara) e Gino Docci. Gino Docci, a quel che ha poi raccontato il figlio Enrico, fu subito deciso nel sostenere che il ragazzo dai calzoni chiari non era Dino Campana. Anzi, che era un altro di cui faceva anche il nome: Filippo Tramonti. Filippo Tramonti era nato, come Dino Campana, a Marradi, ma tre anni prima, il 17 ottobre 1882, e quindi nel 1900 -1901 aveva 18 anni. Anche lui, come Dino, proveniva dall'Istituto Salesiano, anche lui fu alunno del "Torricelli" per un solo anno Insomma - siamo sempre nel 1957 - pian piano si fanno due partiti: il "campaniano" e il "non campaniano", ma, per l'entusiasmo della scoperta di una foto cosi importante per dare un volto a Dino Campana studente nel nostro "Torricelli", finisce per prevalere il partito dei "campaniani". Perché poi esisteva gia un'altra foto di Campana, ma era posteriore di qualche anno - era del 1912 - dove Dino Campana appariva con grandi baffi e da quella foto il pittore cesenate Alberto Sughi aveva ricavato un ritratto di Campana. E foto e ritratto potevano anche un po' assomigliare al ragazzo dei calzoni chiari. Non dobbiamo poi dimenticare che nel 1957 il preside Ragazzini e il prof. Giuseppe Bertoni (che l'anno dopo assumerà lui la presidenza) stanno gia preparando il centenario del "Torricelli" del 1961. Figurarsi quella foto! "Abbiamo trovato la foto di Dino Campana coi suoi compagni di classe! C'e Dino Campana studente di quinta ginnasio!!": per gli organizzatori del Centenario è il cacio sui maccheroni.

Questa foto è il "corpo del reato" del "grande pastrocchio universale Tramonti - Campana". Riprende gli alunni della classe quinta ginnasiale del liceo ginnasio "E. Torricelli" di Faenza dell'anno scolastico 1900 -1901. Da sinistra a destra, dall'alto: Natale Santandrea (Nadalé), Angelo Tartagni, Vincenzo Babini, Giusppe Pianori (Fafina), Francesco Corbara (Chichì), Giulio Capra (Capuciò), Alberico Beltrami (Vulcano), Fernando Valvassura (Schibô), Giulio Damiani (Damiā o Muzgò), Alessandro Sangiorgi (Sandrì), Francesco Naldoni, Gino Docci, Renato Romagnoli, Carlo Mori, Nicola Frassineti (Niculê), Giovanni Zaccarini, Filippo Tramonti, Gian Battista Liverani (Barachì). Mancano in questa fotografia due alunni. Matteo Bulzacca (futuro canonico del Duomo) e Antonio Rambelli. Questa didascalia I'ha scritta il professor Gino Docci. Ma attenzione: in un primo tempo, subito nel 1957, Gino Docci aveva scritto "Filippo Tramonti" e non "Dino Campana". Solo alcuni anni dopo, per la precisione il 15 novembre del 1963 Docci si lasciò convincere dal "partito campaniano" e cancellò con una specie di bianchetto "Filippo Tramonti" e ci scrisse sopra "Dino Campana". Oggi, dopo un esame effettuato dalla dott.ssa Silvia Docci, nipote di Enrico, specialista in Beni Librari e Archivistici, è stato accertata con sicurezza e in mode inoppugnabile la scritta originaria in cui è leggibile il cognome "Tramonti". Così la verità del nefando pastrocchio è stata ristabilita.


E difatti quella fotografia apparirà nella "Mostra del Centenario" dell'aprile del 1961. Anzi, ne sarà una grande attrazione. Claudio Marabini, il compianto scrittore e giornalista faentino, in un articolo del 6 aprile del 1959 sul «Carlino», a proposito di quella fotografia parla di "una scoperta miracolosa", anche se fa notare che nel momento della foto Dino Campana aveva 15 anni e, invece, nella foto ne dimostrava 18 o 20. Un accenno alla famosa foto già era apparso anche su «Momento Sera» del 17 ottobre 1958 in un articolo - "Dino Campana studente a Faenza" - articolo non firmato, ma il cui autore è Enrico Docci. Per non farla troppo lunga, vi risparmio tutto il resto. Fatto sta che da allora la faccia di Filippo Tramonti comincia a diffondersi nel mondo come la faccia di Dino Campana. Specialmente poi il pastrocchio si fa mondiale quando entrano in funzione internet, il web e tutto il resto. Pensate che uno dei più famosi studiosi di Campana, Gabriel Cacho Millet, un argentino, si è tenuto quella fotografia "sbagliata" in casa, incorniciata e appesa al muro per anni e anni. E figuratevi quel che ha passato, poveretto, quando ha scoperto che la faccia del suo adorato Campana in quel quadro non era la faccia di Campana ma che era la faccia di un altro! E, povero Gabriel Cacho Millet, ha dovuto staccare il quadro dal muro! Non so poi se sul suo posto ci abbia messo un altro quadro con la... faccia giusta. Adesso la verità è ristabilita ed è stato il prof. Stefano Drei, che cura con grande dedizione e competenza il sito internet del "Torricelli". Si, è stato lui ad aver svolto la ricerca che ha ristabilito la verità inoppugnabile e noi di Faenza, e non solo noi, ma tutti quelli che amano Dino Campana e che amano la verità gli dobbiamo essere molto grati. Vi risparmio il racconto delle sue lunghe e complesse ricerche, per esempio, per inseguire le vicissitudini di Filippo Tramonti che è sepolto alla Certosa di Bologna dov'e morto il 23 settembre 1945 quand'era Cancelliere Capo di Corte d'Appello. Mentre, e lo sapete tutti, Dino Campana è morto in manicomio a Castel Pulci l'1 marzo del 1932. Soltanto che adesso dobbiamo avere molta pazienza. Perché di sicuro ci capiterà ancora, e a lungo, di vedere su qualche giornale la faccia di Filippo Tramonti sul posto di quella di Dino Campana. Propongo una cosa: "Prendiamoci un impegno, tutti. Si, quando vedremo la faccia sbagliata, dato che oggi gli strumenti di comunicazione ci sono, segnaliamo subito l'errore a chi di dovere". Chissà che cosi, pian piano, Filippo Tramonti - innocente, poveretto! - la smetta di farsi vedere in giro con la faccia di Dino Campana. Vuol poi dire che Filippo Tramonti da un canto può essere anche un po' contento dell'equivoco fotografico: se non fosse stato scambiato per Dino Campana, chi mai al mondo avrebbe tanto guardato alla sua faccia (se pure sotto "mentite spoglie") e parlato di lui?


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