Al Museo del Risorgimento una sala dedicata al Capitano Francesco Carchidio

"Ricordo una vecchia cittā, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
Home
 Storia Moderna

AL MUSEO DEL RISORGIMENTO UNA SALA
DEDICATA AL CAPITANO FRANCESCO CARCHIDIO


Aldo Ghetti


Cap. Francesco Carchidio.
Il Museo del Risorgimento e dell'Etā contemporanea inaugura la nuova sala dedicata a Francesco Carchidio Malavolti: medaglia d'oro al valore militare, Capitano nello Squadrone cavalleria coloniale "Penne di Falco", morto a Cassala (Sudan) il 17 luglio 1894. La sua fama č legata a due eventi. Anzitutto fu il primo italiano che riconobbe come proprio il figlio illegittimo che aveva avuto da una donna eritrea durante il servizio militare, facendo di lui un cittadino italiano. Questi era Michele Carchidio Malavolti, il primo italo-eritreo, nato nel 1891, nominato erede per testamento nel 1893, futuro tenente colonello del Regio Esercito Italiano. Della sua crescita ed educazione, essendo morto nel frattempo il padre, si prese cura la zia paterna, la contessa Pazienza Laderchi Pasolini dall'Onda. In secondo luogo divenne noto e parte della cultura popolare italiana della prima metā del XX secolo per essere morto valoramente nella presa della cittā sudanese di Cassala, avvenuta con successo il 17 luglio 1894, grazie alla sconfitta dei dervisci del Mahdi, che qui si erano precedentemente opposti agli attacchi britannici. Con la sala dedicata alle Guerre coloniali, l'ultima riferita all'Ottocento, si giunge a complemento del percorso espositivo riferito al "periodo risorgimentale" che termina, convenzionalmente, con la Grande Guerra del 1915-18.

   Fucile Vetterli 1870/1888 da cavalleria.

Scudo etiope.
Il Museo ha lo scopo di valorizzare e promuovere lo studio e la conoscenza delle sue collezioni e del patrimonio storico culturale della cittā di Faenza e della Romagna dalla fine del Settecento alla proclamazione della Repubblica; non poteva quindi essere a lungo rinviata l'esposizione al pubblico della collezione di reperti riferiti alle Guerre coloniali italiane: 1882-1936. L'esposizione in questa prima fase, č limitata solo ad alcuni reperti di fine Ottocento, in attesa del completamento dei lavori di allestimento della sala.
Naturalmente si č consapevoli che parlare oggi di Colonialismo č argomento complesso:  esso fu un fenomeno storico che va comunque studiato come qualunque altro, verificando se e in quale misura esso rispondesse a una dinamica "naturale" delle societā occidentali che lo realizzarono, ovviamente senza mai perdere di vista i costi umani che esso impose, con speciale riguardo alle popolazioni indigene che vi furono coinvolte. Si puō quindi dissertare di imperialismo e di capitalismo, di cause ed effetti, di strutture e di evoluzioni, ma questo esulerebbe dai compiti del Museo a cui compete ricordare gli Uomini, le loro motivazioni; l'accento lo vogliamo porre pių sugli individui che sui gruppi, ricordando le parole del grande storico Marc Bloch: "Compito del mestiere di Storico č evitare i grandi concetti astratti e cercare la realtā concreta che si cela dietro di essi: l'Uomo".
Lancia etiope.



Libri consigliati



Piero Zama:
"Francesco Carchidio
 l'eroe di Cassala"
Mattia Randi:
"Faenza Coloniale"

A. Fuschini - M. Randi
"Faenza e l'oltremare".


Spada etiope. Sopra l'impugnatura č presente il Leone di Giuda, simbolo della monarchia etiope.


Sciabola etiope.
Pugnale Afar e
sciabola etiope..














Notizia correlata: Francesco Carchidio l'eroe di Cāssala


Home
 Storia Moderna