Porta Imolese

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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Porta Imolese


di Stefano Saviotti

da: 2001 Romagna, n° 141, dicembre 2013


In origine era costruita come le altre Porte della cinta muraria, ovvero consisteva in una torretta dotata di arco centrale (non sappiamo se a sesto acuto o a tutto sesto), sormontata da beccatelli e merlatura. Nel 1623 fu restaurata la casa del portinaio, posta a fianco della Porta sul lato dell’Ospedale, e fu posto un cancello di fronte all’ingresso esterno. Nel 1678 Porta Imolese fu ristrutturata integralmente: il capomastro Giovanni Mattioli costruì una nuova e monumentale facciata appoggiata sul lato esterno della Porta. Sopra l’arco fu posta una lapide celebrativa in pietra d’Istria con l’arma di Innocenzo XI (1676-89). Il nuovo prospetto in stile barocco era composto da un fornice unico, affiancato da quattro semicolonne sorreggenti cornicione, balaustra e timpano curvilineo centrale; anche il ponte sul fossato fu ricostruito in muratura, e le mura ai lati della Porta furono arricchite con merli ghibellini e balestriere rotonde a scopo decorativo. Nel 1699 furono ricostruiti i merli, restaurata la facciata esterna, il coperto e i muretti del ponte sul fossato. Per far posto al nuovo Ospedale, nel 1761 la casa del custode fu spostata e addossata alla Porta. Un consistente restauro fu svolto nel 1770 dal capomastro Ludovico Pasolini: l’intero attico e il cornicione della Porta furono ricostruiti col disegno preesistente, e furono rimesse arma papale ed epigrafe; vennero infine rimessi i balaustri mancanti, restaurati il coperto e tutti gli altri ornamenti. Dopo Napoleone, col ritorno del dominio pontificio, il Comune si preoccupò di ripristinare l’iscrizione dedicatoria al Papa (allora Pio VII), compreso lo stemma. Nel 1880 vi fu un restauro generale; si decise però di non ripristinare il triregno del Papa (demolito dopo l’Unità d’Italia) sostituendolo con lo stemma del Comune, e di lasciare solo l’iscrizione sottostante dedicata a Pio VII. Nell’agosto 1905 la Ricevitoria fu demolita dopo l’abolizione della cinta daziaria, e si pensò di isolare Porta Imolese abbattendo le mura adiacenti, ma causa dubbi sul valore estetico dell’opera i lavori rimasero sospesi per qualche anno. Il 4 aprile 1910 il Consiglio Comunale approvò finalmente il progetto d’isolamento, per la spesa prevista di 7600 lire. L’ufficio per la conservazione dei Monumenti pretese però che i muri merlati non fossero abbattuti ma restaurati, e che si aprissero solo due porte ad arco ai lati di quella esistente. Da allora non vi furono più interventi su Porta Imolese, che venne fatta saltare il 7 o 14 dicembre 1944 (le fonti non sono concordi) dai tedeschi in ritirata.


Interno di Porta Imolese. A sinistra si vede l’Ospedale. La viuzza che sale a destra, già detta e’ Mont, poi Mura Carceri, oggi è intitolata a Romolo Liverani, autore di questa e di tante immagini della nostra città.


1935-1930. Porta Imolese, dopo l’apertura dei due passaggi pedonali.

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