Organari faentini in Toscana: la famiglia Fabbri

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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Organari faentini in Toscana: la famiglia Fabbri

di Renzo Giorgetti

Introduzione di Rosarita Berardi

     La maestria faentina in campo artistico non è comprovata solo dalla produzione ceramica. E' pur vero che faiance è sinonimo di porcellana nel mondo ma la città manfreda può essere definita città d'arte anche per altri meriti fra i quali l'ambito musicale spicca da protagonista. Dal 1500 di Gabriele Fattorini al 1700 di Giuseppe Sarti, per giungere attraverso i secoli, ai moderni Lamberto Caffarelli, Ino Savini, Pia Tassinari, Luigi Mozzani (chiatarrista e liutaio creativo) e si potrebbe continuare... Eppure nonostante l'attenzione paziente e amorevole dei cronachisti locali, ogni tanto qualcosa sfugge alle maglie della storia e ce ne giunge notizia per strade impensate e lontane, dono graditissimo e tassello prezioso da aggiungere al mosaico delle conoscenze artistiche della nostra amata Faenza. Questa è la storia di una famiglia di maestri organari (costruttori di organi) la cui fama era certamente più diffusa in terra toscana che non in patria.



Giuseppe Sarti (Faenza 1729 - Berlino 1802)
Lamberto Caffarelli (Faenza 1880 - Faenza 1963) Ino Savini ( Faenza 1909 - Faenza 1995


Fabbri Tommaso organaro di Faenza
di Renzo Giorgetti

     Sebastiano Fabbri, figlio di Tommaso e Angelica, nasce a Faenza il 3 gennaio 1626, nella parrocchia di S. Severo (antica chiesa non più esistente, situata all’incrocio tra  Via Cavour e Via Fiera) (1). Sposa Anna Scardovi e dal loro matrimonio nasce, il 12 luglio 1657, Tommaso e, il 1° novembre 1663, Filippo Antonio. Sebastiano, assieme a Sante Coli (anche lui organaro di Faenza), ripara nel 1645 i due organi del duomo di Siena, l’organo maggiore sopra la porta della sagrestia, e quello posto nell’altare dei Magi, come da ricevuta dell’ 8 gennaio 1645: “Santi Coli e Sebastiano Fabbri da Faenza maestri di organi dare addì 8 gennaio scudi 84 contanti a loro per a buon conto di acconciatura et accordatura di 2 organi di nostra chiesa.” Il buon lavoro svolto a Siena porta evidentemente altre commesse all'organaro faentino, infatti lo troviamo dal 1675 al 1676 assieme al figlio Tommaso che costruisce l’organo della SS. Annunziata di Marradi (FI). All’età di 22 anni Tommaso subentra nell’attività al padre e in collaborazione con il fratello Filippo Antonio ripara nel 1679 l’organo del duomo di Siena, posto sopra l’altare dei Magi, e lo trasferisce dinanzi a quello maggiore, ricevendo per il lavoro un compenso di 60 piastre. In tale occasione costruisce tre nuovi mantici di stecche e uniforma  la tonalità all’altro strumento: “Con la presente scrittura si dichiara come il signore Tommaso Fabbri di Faenza maestro d’organi à convenuto con l’Opera Metropolitana [...] di trasportare l’organo che è di presente sopra all’altare de Magi nella cappella de Musici, dirimpetto all’organo grande dell’altare maggiore, nel modo, condizioni e prezzo che da basso.[...] che essendo necessario fabbricare tre mantici di nuovo di stecche, conforme all’uso moderno [...] devi il detto signore Tommaso ridurre detto organo alla voce di quello che è di rimpetto [...] e di poi accordare unisono perfettamente l’organo che si mette in detta cappella; che essendo più alto questo organo mezza voce, devi il detto signore Tommaso fabbricare la prima canna grande di stagnio in mostra et altre di piombo per i ripieni per ridurlo alla perfezione dell’altro organo.”

     Una registrazione di spesa in data 19 agosto 1679 dettaglia ulteriormente il lavoro: “Signor Tommaso Fabbri di Faenza lire 470, sono dati alli medesimi in più volte in contanti per loro mercede per havere ripulito l’organo grande sopra la porta della sarestia, trasportato l’altro dirimpetto nella Cappella della Musica, levato sopra l’altare de Magi, acanto la porticiola della Canonica, quello riagiustato, ingrandito di canne, rifatto mantici et altro”. Dal 1679 al 1680 Tommaso Fabbri risulta a Massa Marittima (GR) impegnato nei restauri degli organi della cattedrale di  S. Cerbone e della chiesa di S. Agostino.Nel 1689 ristruttura l'organo della chiesa della SS. Annunziata di Marradi (FI), fabbricato nel 1676 dal padre Sebastiano. Ritroviamo le sue tracce nel 1694 quando risulta impegnato al rinnovo dell'organo della chiesa di S. Lorenzo a Borgo San Lorenzo (FI) e lo stesso anno ripara quello della S. Trinità a Firenze. .


SS. Annunziata di Firenze, Cappella dei Pittori.
Organo costruito da Tommaso Fabbri nel 1702,
per il padre
servita Domenico Gerbi.
Foto di Renzo Giorgetti.
     A Prato nel 1696 aggiusta l’organo di S. Francesco e lo trasferisce sopra la nuova cantoria. Il pagamento relativo di: “Lire 560 tanti riscossi dal signor Tommaso Fabbri di Faenza, organista, per suo havere della rassettatura e trasporto fatto dell’organo in chiesa di detti frati di S. Francesco e fattovi il Mi, Re, Ut”, è registrato  con atto notarile in data 22 agosto 1697
Nel 1702 costruisce un organo per il padre servita Domenico Gerbi, maestro di cappella a Colle Val d'Elsa, poi trasferito alla SS. Annunziata di Firenze nel 1714. Una memoria indica infatti: “Ricordo come fra le altre robbe dello spoglio del fu padre Giovanni Domenico Gerbi, mentovato di sopra, vi era un organino quale, spettando a questo nostro convento fu mandato da Siena e si è ricevuto il soprascritto giorno e collocato in sagrestia nuova”. Nel dicembre 1714 viene incaricato di rendere questo organetto unisono con gli altri organi della basilica e di aggiustare gli organi posti nel coro e nella cappella della Madonna: “L’organo del Gerbi, fattura dell’eccellente maestro Tommaso Fabbri di Faenza non era nel tuono degli organi di nostra chiesa [...] propose il priore di far accomodare l’organo pervenuto al convento per la morte del nostro venerabile padre Giovanni Domenico Gerbi a proporzione degli altri organi di nostra chiesa, si come fare accomodare l’organo che di presente si trova in coro con farci aggiungere i contrabbassi, essendoci in Firenze il signor Tommaso Fabbri di Faenza bravo maestro d’organi, si come di far accomodare l’organino della Cappella della SS.Annunziata”.

     Tommaso chiede nel 1714 di subentrare a Domenico Cacioli, nell’incarico di manutenzione degli organi della basilica, in cambio di vitto ed alloggio. Conserva questo mansione fino al 1720 quando i padri deliberarono la sua sostituzione perché il servizio non era accurato a causa della lontananza dell’artista : “rappresentò il padre nostro Biscardi maestro di Cappella, che dal signor Fabbri organaio di Faenza non si aveva, per la molta distanza, il servizio necessario per i nostri organi, onde proponeva in suo luogo Lorenzo Mugnai abitante in Firenze”.  L’organetto del 1702 di padre Gerbi si trova attualmente nella cappella dei Pittori della basilica. Sul listello copri somiere si legge la seguente iscrizione: “Questo organo fu fatto fare dal padre Domenico Gerbi servita Maestro di Cappella della Casa di Colle l’anno 1702 dal signore Tommaso Fabbri di Faenza”. E’ l’unico organo ben conservato di Tommaso. Ha un somiere a tiro. Due mantici cuneiformi, Una tastiera di 45 note (Do-Do), con prima ottava corta ed una pedaliera in sesta di 8 note (Do-Si). I registri sono azionati da 5 manette a manubrio a bilancere.





SS. Annunziata di Firenze, Cappella dei Pittori.
Organo costruito da Tommaso Fabbri nel 1702,
per il padre servita Domenico Gerbi. A sinistra
Particolare della pedaliera, al centro il  listello
copri somiere riportante la firma di Tommaso Fabbri,
a destra le manette
a manubrio dei registri.
 
Foto di Renzo Giorgetti.


     
      A  San Giminiano (SI) assesta l’organo della collegiata e ne alza la tonalità per renderlo corista, togliendo la prima canna di ogni registro con scalamento delle altre. Lo stesso anno, 1703, ripara l’organo dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore (SI). L’anno successivo a Poppi (1704) (AR) ripara l’organo di S. Fedele. Sono anni intensi per la sua attività, la sua opera viene continuamente richiesta dalle varie chiese della Toscana. A Firenzuola (FI) restaura l’organo di S. Giovanni Battista nel 1705 sostituendo un mantice. Si sposta a Firenze nel 1707 e all’organo della basilica di S. Lorenzo  vi aggiunge 26 canne di legno di cipresso ed un registro intero di piombo, per un compenso di 75 scudi.


San Gimignano, la Collegiata di Santa Maria Assunta.

      Nel 1708 ripara l’organo di S. Martino a Foiano della Chiana (AR), mentre l’anno successivo risulta erogato un compenso di 115 lire: “e ci rifece canne undici piccole [...] raggiustò il bancone e i mantici, e feceli tutto il bisogno”, per aver riparato l’organo di S. Tommaso nella medesima località di Foiano della Chiana. Ritorna a Siena nel 1709 ove restaura l’organo di S. Maria degli Angeli, ricostruendone i mantici, per poi passare nel duomo dove ripara l’organo posto sopra la sagrestia, rendendolo corista, sostituendo molte canne e la tastiera, come dimostra una ricevuta del 20 aprile 1709 in cui si legge:“A dì detto signore Tommaso Fabri organaro lire dugentodieci contanti al medesimo per haver ridotto in corista l’organo sopra la porta della sagrestia, fattoci una tastatura e delle canne nuove”.

     L’ultima notazione che rende conto dei movimenti di Tommaso risale al 1720 quando lascia l’incarico di conservatore degli organi della SS. Annunziata di Firenze. Da qui in avanti si perdono le tracce sue e della famiglia Fabbri e non vi sono altre notizie documentate. Ci lasciano così... con la sospesa domanda di sapere che fine abbia fatto questa dinastia dedita ad un mestiere d'arte così affascinante e poco noto... ma possiamo sempre fare ricorso ad un pizzico di fantasia e, se nelle province toscane di Siena o di Grosseto, qualche famiglia porta il cognome di Fabbri possiamo anche ipotizzare che, nonostante l'accento, portino nelle vene qualche goccia di sangue faentino.

Note

1) La chiesa di S. Severo sorgeva in origine nell’area dell’ex Baliatico presso S. Maria Vecchia, e la prima notizia su di essa risale al 1120. Nel 1625 fu trasferita all’angolo tra via Cavour e via Fiera sul lato nord, mentre di fronte vi era la canonica. Fu soppressa dal governo napoleonico nel 1805 e la funzione parrocchiale passò a S. Maria Vecchia, mentre dopo vari usi profani la vecchia chiesa fu trasformata in abitazione intorno al 1913.


Firenze, Basilica di San Lorenzo.

Riferimenti archivistici e bibliografici:

Archivio di Stato, Firenze, Compagnie religiose soppresse da Pietro Leopoldo, n.100 (A-LXXXI),
SS.Annunziata a Colonnata, fascicolo n.4, ragioni di uscita (1671-1713).
Un tesoro ritrovato. Il restauro dell’organo della Cantoria di Donatello nella Basilica di San Lorenzo a Firenze
,
Tipografia Nuova Castello snc, Firenze 1993, pp.13-16.
Franco BAGGIANI,
Gli organi nella Collegiata di San Gimignano,
in “Miscellanea Storica della Valdelsa”, XCII (1986), nn.243-244-245, p.219.
Marilisa CANTINI - Renzo GIORGETTI,
Antichi organi del Mugello,
Giorgi e Gambi, Firenze 1994, pp.49, 104, 115.
Renzo FANTAPPIE’,
Organari, organisti ed organi a Prato XIV-XX secolo,
Società Pratese di Storia Patria, Prato 2013, pp.278, 432.
Renzo GIORGETTI,
Organari di Faenza in Toscana,
in “Informazione Organistica”, IX (1997), n. 1, pp.31-33.
Renzo GIORGETTI,
Sette secoli d’arte organaria all’Annunziata, in “La SS.Annunziata di Firenze.
Studi e documenti sulla chiesa e il convento”, Stabilimento Poligrafico Fiorentino Spa, Firenze 1978, pp.202-205, 244.
Renzo GIORGETTI,
Organi e musica in Santo Stefano in Pane,
in “Supplemento al bimestrale il Notiziario della Misericordia di Rifredi”, anno XXI, n.67, gennaio 2014.
Renzo GIORGETTI,
Per una storia dell’organo nella Provincia di Grosseto,
in “Bollettino della Società Storica Maremmana”, XXX (1989), nn.54-55, pp.96, 98.
Renzo GIORGETTI,
L’organo della collegiata di Foiano della Chiana,
in “AR notiziario turistico”, XIX (1994), n.208, p.18.
Renzo GIORGETTI,
Nuovi documenti sull’arte degli organi a Siena e a Chianciano dal 1414 al 1845,
in “Informazione Organistica”, nuova serie XXII (2010), n.27, pp.242-244.
Nicoletta LEPRI - Antonio PALESATI,
Limen cittadino e presenza domenicana.
Vicende storico-artistiche del complesso conventuale di San Tommaso a Foiano della Chiana
,
tipografia Rossi, Sinalunga 2009, pp.220, 221.
Oscar MISCHIATI,
Notizie di storia organaria e cembalaria nelle carte di padre Giambattista Martini,
in “L’Organo”, XXXII (1998-1999), p.103.
Giordano VIROLI,
Chiese di Forlì, Nuova Alfa, 1994, p.231.


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