1883: la prima edicola a Faenza
di Nino Drei
Per quasi tutto l'Ottocento
i giornali non avevano un apposito luogo di vendita. Nonostante a Faenza negli
anni quaranta fosse stampato il decadale «L'Imparziale» e nel 1860 il
quotidiano «La Voce del
Popolo» essi vivevano soprattutto di abbonamenti poiché un analfabetismo che
si aggirava poco oltre l'80% (ancora nel 1882 quando il diritto di voto viene
esteso a tutti i maschi che sappiano leggere e scrivere gli elettori faentini
sono 4.262) rendeva probabilmente economicamente impossibile la sopravvivenza
ad un venditore di giornali. Esclusa la breve vita de «La Voce del Popolo» un poco di cronaca
della città compariva su testate ravennati come «L'Adriatico», la «Voce di
Romagna» o «Il Ravennate» o bolognesi come «La Patria» e, più tardi, «Il Resto del
Carlino».
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Progetto di Edicola Giornalistica e libreria.
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Anche questi si vendevano in gran parte tramite abbonamento o presso
alcuni, pochi, negozi della piazza, tabaccherie o drogherie che andavano per la
maggiore. Solo nel 1883, il 5 novembre, due riminesi, Gaetano Benzi e Luigi
Magnani, chiedono all'Amministrazione il permesso di poter «collocare in
codesta piazza principale all'estremità del porticato, appoggiata all'ultimo
pilastro dirimpetto all'Uffico di Polizia Urbana (dove era?) un'Edicola
Giornalistica Libraria in legno, a seranda del qui unito disegno: per la
vendita di Giornali e pubblicazioni.».

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Edicola di Piazza della Libertà, angolo di via XX settembre.
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Pipiné, famoso venditore di giornali, Faenza 1910 circa.
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La Giunta Municipale il 17
delibera «che qualora siano disposti di pagare un annuo canone di £ 50 per
l'occupazione del suolo pubblico, andrà a sottoporre la pratica al Consiglio
Comunale, proponendone l'accoglimento.» La
Giunta ha poi sottoposto la richiesta alla Deputazione del
Lavori Pubblici che ne dà parere favorevole pur rilevando come se l'edicola
fosse posta «e per ragioni d'estetica e pel commodo della cittadinanza alla
estremità opposta della Piazza e cioè presso la Farmacia dei Fratelli Ubaldini». I
due riminesi però non hanno accettato il canone di £. 50 richiesto dalla
Giunta offrendone solo 30 e così la
Giunta chiede al Consiglio Comunale che la concessione sia
annuale «salvo a rinnovarla quando il Consiglio lo giudichi opportuno ed essi
ne facciano dimanda.» Il 4 dicembre 1883 il Consiglio Comunale delibera, senza
nessuna opposizione, di «concedere come concede ai Signori Benzi Gaetano e
Magnani Luigi di Rimini il permesso di erigere alla estremità del Loggiato del
Palazzo pubblico [...] in Piazza Vittorio Emanuele di Fronte all'ufficio di
Pulizia Municipale un'Edicola Giornalistica e Libraria in legno a seconda del
presentato disegno e ciò per la durata di un anno, con questo che
corrispondano il canone di £ 30 da pagarsi in due rate anticipate di £ 15
ciascuna.».
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