Madonna con Bambino detta "Fughina"
di Roberto Marocci
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La fotografia riproduce una Targa Devozionale, collocata
sull’ingresso di un’abitazione, ubicata quasi all’estremo limite del
nostro Centro Storico. PIETRO MELANDRI (1885-1976), ne è l’autore. La
Targa è una maiolica policroma plasticata da stampo e riproduce la
Madonna con in braccio il Figliolo. La composizione è applicata su una
formella, sagomata in modo da scontornare, in forma libera, la siluette
del soggetto stesso. La maiolica è smaltata a lustro, con iridescenze e
riflessi metallici; l’allestimento cromatico è giocato sui toni del
blù, del verde e del rosaceo che caratterizzano le vesti della Madre,
peraltro ornate ed impreziosite da motivi a trine, dipinte in oro
fissato a terzo fuoco. Questo fortunato modello ebbe origine da una
precedente composizione di taglio ben più complesso.
Dalla seconda metà
degli anni ’30, infatti, Melandri iniziò la produzione di un cospicuo
numero di opere a soggetto sacro e, seppur non sostenuto da alcuna fede
religiosa, realizzò opere profondamente segnate da intima e commossa
partecipazione.
A sinistra, targa devozionale. Madonna con Bambino, detta "Fughina". Formella a rilievo da stampo in maiolica policroma. Anni '50. A destra l'artista Pietro Melandri.
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Fra le numerose tipologie di questi artistici manufatti, il Maestro
ideò una composizione nella quale volle rappresentare la Sacra
Famiglia, in fuga verso l’Egitto per sfuggire alla persecuzione
ordinata da Erode: San Giuseppe, Maria col Bambino sul dorso di un
asinello, stagliati su di un immaginario sfondo campestre. A questo
soggetto, realizzato sia a rilievo su pannello, sia in forma solo
pittorica, venne comunemente dato il nome di “FUGA IN EGITTO”.
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Fuga in Egitto. Formella plasticata con bordo rialzato. Maiolica policroma. Anni '50.
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Fuga in Egitto. Pannello pittorico in maiolica policroma, 1963.
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Tale modello ebbe un favorevole riscontro da parte della critica,
nonché un felice impatto sulla clientela, composta
prevalentemente da sinceri estimatori e da fedeli collezionisti e fu
per tale motivo che, verso la metà degli anni ’50, Melandri si
decise a produrne, quasi serialmente, una versione dal chiaro intento
divulgativo, semplificata nella composizione, contenuta nelle
dimensioni, di più rapida realizzazione e, conseguentemente, di agevole
commercializzazione.
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Nacque perciò la “FUGHINA”. In considerazione del ridotto taglio
dell’opera, l’Artista seppe magistralmente condensare e coniugare in
poco spazio la rappresentazione iconografica e l’intima interpretazione
dei sentimenti di una così drammatica vicenda. Maria è riprodotta con
un volto di ragazza, quale in realtà Ella era, senza aureola e come una
qualsiasi madre innamorata ed apprensiva. Il suo mantello diventa un
sicuro riparo, cingendo il Figliolo in un affettuoso, premuroso, saldo
abbraccio protettivo, che si coordina alla ritmata dinamicità conferita
alle gambe della Madre stessa. Il senso della materna protezione, nella
drammaticità della fuga, si manifesta anche nella postura fisica della
Madonna, appena arcuata. Un leggero soffio di vento, gonfiando
leggermente quel mantello, reca movimento a tutta la piccola plastica.
E’ così che Melandri rappresenta contemporaneamente l’amore e la paura,
in momenti nei quali la Vergine Madre si trova a dover portare in salvo
quell’importante Figlio. Oltre al presente modello, un rilievo
supportato da formella sagomata, fu prodotta una versione realizzata su
pannello ceramico rettangolare, variamente decorato, con o senza
incorniciatura (eventualmente anch’essa in ceramica), ad uso capoletto,
nonché una variante, semplicemente ritagliata lungo il contorno della
plastica e da applicarsi preferibilmente su di un pannello di velluto
con cornice.
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Madonna con
Bambino, detta “Fughina”. Formella
sagomata e a rilievo, ad uso capoletto.
Maiolica policroma. Anni ‘50.
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