Inaugurata una "targa" nel parco della Commenda a Giuliano Bettoli

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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INAUGURATA UNA "TARGA" NEL PARCO DELLA COMMENDA A GIULIANO BETTOLI
CENTINAIA DI PERSONE A RICORDARE IL “SINDACO” GIULIANO BETTOLI

Samuele Marchi

Nessuna celebrazione pomposa che non avrebbe tra l’altro gradito, ma un sincero abbraccio da parte ditanti familiari, amici e conoscenti: sabato 1 giugno, al parco della Magione del Borgo Durbecco, in piazza Fra Sabba, si è svolta la cerimonia ufficiale di intitolazione del parco a Giuliano Bettoli (5 febbraio 1931 – 3 giugno 2017). A due anni dalla sua scomparsa, Faenza ha così ricordato con affetto Giuliano, un personaggio straordinario della cultura romagnola, la cui memoria continuerà a essere viva nei cuori di tutti, come ha dimostrato la passione dei vari interventi a cui hanno assistito centinaia di persone.


La targa viene benedetta da don Marco Ferrini.

La figlia Giordana ringrazia dell'attenzione a suo padre.

“Lo sapete tutti che Giuliano non amava i toni celebrativi e pomposi - ha iniziato il suo discorso il sindaco Giovanni Malpezzi, amico di Giuliano che proprio da lui, all’epoca impiegato all’anagrafe del Comune, ricevette la prima carta d’identità - ma oggi siamo qui per dirgli grazie a nome di tutta la città, e il fatto di essere così in tanti a ricordarlo è significativo. Faenza da due anni è un po’ più triste. Ci mancano le sue battute, i suoi aneddoti, le sue storie e i suoi personaggi portati in vita sul palcoscenico. Ci manca la sua saggezza e la sua passione civica, e l’ironia con cui sottolineava vizi e virtù dei faentini”. Il sindaco ha poi ricordato alcuni episodi ancora impressi nella sua memoria,
come la storica consegna delle chiavi del Borgo di diversi anni fa, che gli fece proprio Giuliano in qualità di ‘sindaco del Borgo’, in segno di pace tra le due sponde del Lamone. Dopo la benedizione di don Marco Ferrini è seguito l’intervento di Luigi Antonio Mazzoni, che con Giuliano diede vita a quella straordinaria avventura, che continua ancora oggi, della Filodrammatica Berton, e che ha voluto palare all’amico scomparso nella sua lingua più intima, il dialetto romagnolo. Aneddoti, riflessioni e storie raccontate sempre col sorriso di chi si sente innanzitutto fortunato di averlo conosciuto. Sono poi intervenuti la figlia Giordana e il fratello Giorgio e, a seguire, altri amici e conoscenti che hanno voluto salutare in quest’occasione l’amico Giuliano.


Giorgio Bettoli ricorda il fratello.

Luigi Mazzoni commemora Giuliano.


Il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi scopre  la targa commemorativa.
“Anima del borgo e della Romagna”: questo recita la targa che vuole sintetizzare quasi novant’anni di vita e di amore per la propria terra. Nato a Faenza il 5 febbraio 1931, è stato per anni la voce ironica, pungente e goliardica della nostra città, il faentino che forse più di ogni altro si è adoperato per preservare la cultura dialettale, prima attraverso le radio locali, poi sulla rivista 2001 Romagna, da lui fondata. Premiato come “Faentino sotto la Torre” nel 1982, autore di testi teatrali e poesie dialettali, Bettoli è stato un apprezzato studioso della storia e della cultura faentina e un infaticabile scrittore. Ha tenuto rubriche sui settimanali faentini Il Piccolo e Sette Sere e ha anche collaborato con la redazione faentina del Resto del Carlino. Con Luigi Antonio Mazzoni ha dato un importante contributo alla Filodrammatica Berton, di cui era ancora presidente al momento della sua scomparsa. Una figura talmente poliedrica e dinamica tanto che risulta impossibile riassumere in poche righe tutte le iniziative che lo hanno visto coinvolto. Una vera e propria memoria storica della nostra città, un riferimento non solo per gli appassionati di vicende faentine, ma anche per gli studiosi del dialetto, delle tradizioni locali, del Borgo Durbecco, in cui ha sempre vissuto e di cui amava simpaticamente definirsi ‘sindaco’, e della chiesa della Commenda. Il pomeriggio è stato aperto e chiuso dall’esibizione degli alfieri bandieranti del Borgo Durbecco, che il giorno dopo hanno festeggiato in piazza i titoli del Singolo e della Coppia giovani. E sicuramente, da lassù, Giuliano avrà assistito con piacere a questi loro successi.

Tratto da Il Piccolo n. 21 del 7/06/2019




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