Una questione di orgoglio

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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UNA QUESTIONE DI ORGOGLIO

Giorgio Bassi


"Una questione privata"
viene pubblicato per la prima volta alla fine dell'aprile 1963, due mesi dopo la morte dell'autore Beppe Fenoglio, dall'editore Garzanti. Il volume, dal titolo "Un giorno di fuoco", contiene sei racconti che erano stati selezionati dall'autore e, appunto, "Una questione privata", trovata da Lorenzo Mondo fra le carte dello scrittore e aggiunta in extremis. Fenoglio, stando ad una serie di lettere con le case editrici Garzanti e Einaudi con le quali era in trattative (non senza una querelle piuttosto accesa per la questione dei diritti), lavorava al romanzo già dal 1960 rielaborandolo in tre versioni successive. Sono sopravvissuti i dattiloscritti della prima e seconda stesura, mentre è andato perduto quella della terza, su cui si basa l'edizione garzantina. Alla sua uscita il libro ebbe accoglienze contrastanti. È stato Italo Calvino, nella prefazione all'edizione del 1964 de "Il sentiero dei nidi di ragno", a riconoscere in maniera inconfutabile il valore:
"E fu il più solitario di tutti che riuscì a fare il romanzo che tutti avevano sognato, quando nessuno più se l'aspettava, Beppe Fenoglio, e arrivò a scriverlo e nemmeno finirlo (Una questione privata), e morì prima di vederlo pubblicato, nel pieno dei quarant'anni.
Il libro che la nostra generazione voleva fare, adesso c'è, e il nostro lavoro ha un coronamento e un senso, e solo ora, grazie a Fenoglio, possiamo dire che una stagione è compiuta".
"Wuthering Heighs" (Cime tempestose) di Emily Brontë
Il libro

«Una questione privata è costruito con la geometrica tensione d’un romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come l’Orlando furioso, e nello stesso tempo c’è la Resistenza proprio com’era, di dentro e di fuori, vera come mai era stata scritta, serbata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele, e con tutti i valori morali, tanto piú forti quanto piú impliciti, e la commozione, e la furia. Ed è un libro di paesaggi, ed è un libro di figure rapide e tutte vive, ed è un libro di parole precise e vere. Ed è un libro assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue per inseguire altro, e quest’altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perché».

Italo Calvino



Fontespizio.
Se non avete mai letto Una questione privata di Beppe Fenoglio è il momento buono per farlo. È un breve, bellissimo, romanzo ambientato ad Alba, in Piemonte, durante il periodo della guerra e della Resistenza. Lo sfondo storico è questo, ma il centro della narrazione è un fatto personale, che assilla il protagonista, appunto una questione privata. I fratelli Taviani, tra i più illustri registi del cinema italiano stanno girando un film che si ispira al romanzo, alla fine del settembre scorso. L’ambientazione però anzichè i dintorni di Alba, come nel libro, è una valle alpina occitana del cuneese, la Valle Maira. Quella, se qualcuno lo ricorda dove una decina di anni fa è stato girato un altro film, diventato pian piano molto famoso, "Il vento fa il suo giro" di Giorgio Diritti, con la fotografia del nostro illustre concittadino Roberto Cimatti. Ma, si dirà, cosa c’entra questo con la nostra Biblioteca. Tutto iniziò qualche mese fa, in ottobre, quando ricevemmo una telefonata della nostra collega della Bibliteca dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo la quale ci chiese di inviarle la scansione della copertina di "Wuthering Heighs" (Cime tempestose) di Emily Brontë, in un’edizione americana del 1943. Stavano girando un film tratto dal romanzo di Fenoglio, ci disse, e probabilmente quell’edizione, molto rara nelle biblioteche italiane, in copertina aveva un’illustrazione che poteva servire in una scena. Poco dopo la trasmissione dell’immagine arrivò la conferma, era proprio ciò che cercavano. Così poco dopo giunse una richiesta ufficiale della produzione per avere in prestito i libro, con tutte le tutele riservate ad un documento che si stava rivelando piuttosto prezioso. Così, cari amici della biblioteca, quando uscirà il film non mancate di andarlo a vedere e pensate un po’ quanto è chic la vostra biblioteca. Però non è tutto, anche la provenienza del libro ha una sua storia interessante. Una quindicina di anni fa si presentò in biblioteca un signore con una cesta di  legno di quelle che servivano una volta per  raccogliere le pesche, piena di una cinquantina di libri, tra i quali si scorgevano, a prima vista, alcune rarità. Erano appartenuti ad una signora morta centenaria qualche anno prima. Si chiamava Margaret Garofalo era un'americana che aveva sposato un faentino ed era vissuta per la seconda parte della vita nella nostra città. Fra quei libri oltre a varie altre chicche c'era anche, come potete immaginare, il nostro Wuthering Heights. A proposito, un'ultima annotazione: quando era in America, la signora Margaret era una bibliotecaria.
Il libro nel film
Nel film "Una questione privata" dei fratelli Taviani, i protagonisti Milton e Fulvia sfogliano insieme una copia in lingua inglese di "Cime tempestose" (Wuthering Heighs). In realtà nel libro di Beppe Fenoglio, questa scena non esiste e il volume della Brontë non viene mai citato. Sappiamo da Milton che Fulvia legge Il cappello verde di Michael Arlen, La signorina Elsa di Schnitzler e Albertina disparue di Proust. Sempre dal libro apprendiamo che Milton regala a Fulvia una copia di Tess dei d'Uberville di Thomas Hardy. Copia che Milton ritrova abbandonata provando "l'effetto di un pugno alla bocca dello stomaco", nella libreria della villa in cui abitava Fulvia. La presenza nel film di Cime tempestose e il rilievo che viene dato alla scena non è però arditrario o legato esclusivamente ad esigenze narrative.
Wuthering Heights infatti è significativamente importante sia nella vita di Fenoglio che nel suo percorso culturale. Heathcliff il protagonista principale del romanzo della Brontë è uno dei nomi di battaglia usati da Fenoglio da partigiano. Nel 1974 infatti viene pubblicata per la prima volta un'opera giovanile dello scrittore: La voce nella tempesta, ispirato a Cime tempestose. Sin da giovane, scrive Maddalena De Leo in un articolo, "Fenoglio  aveva dimostrato una notevole interesse per la letteratura inglese prediligendo in particolare il libro della Brontë, perché trovava in esso dei riferimenti autobiografici importanti quali le differenze tra le classi sociali e il rifiuto subito in quanto povero da parte di una ragazza agiata di cui era innamorato. Nella sua più importante opera Una questione privata, il giovane studente protagonista Milton, che specularmente è poi lo stesso Fenoglio vive una situazione simile a quella di Heathcliff in quanto, essendo povero e poco attraente, si vede portar via la ragazza (Fulvia) dal rivale Giorgio". Gabriele Pedullà critico letterario e scrittore nel suo saggio Alla ricerca del romanzo, ad introduzione di Una questione privata, parla addirittura di modello Wuthering Heighs nel romnzo di Fenoglio a proposito del tema dell'amore infelice che finisce per essere sia biografico che letterario. Consapevoli di questo "amore di Fenoglio per la letteratura della Brontë",  i fratelli Taviani hanno inserito la scena del libro, prestato dalla Biblioteca Manfrediana di Faenza, nel film.

La locandina del film.
Il Film

Tornando alla villa dove ha conosciuto l'amata Fulvia, il partigiano Milton scopre che forse fra lei e il suo migliore amico Giorgio, anche lui combattente, potrebbe essere nata una storia d'amore. Nel tentativo di ricevere da Giorgio un chiarimento, Milton intraprende un viaggio attraverso il paesaggio verde e nebbioso delle Langhe che è anche un percorso di conoscenza: di se stesso, dell'animo umano e della barbarie insensata della guerra.

Paolo e Vittorio Taviani affrontano uno dei "testi sacri" della letteratura italiana, "Una questione privata" di Beppe Fenoglio, con il piglio autoriale che deriva loro da una lunga militanza cinematografica e da una conoscenza profonda della Seconda guerra mondiale e della lotta partigiana.

Una Xilografia, di Fritz Eichenberg  dal libro "Wuthering Heighs".

È  una vera emozione quando i due protagonisti Milton e Fulvia, sfogliando il libro Wuthering Heighs, guardano le xilografie dal tratto deciso e drammatico di Fritz Eichenberg. Nato a Colonia nel 1901 da famiglia ebrea, dopo studi di grafica e disegno, nel 1923 si trasferì a Berlino dove comincia a lavorare come illustratore. Nel 1933 in seguito all'ascesa al potere di Hitler, decise di emigrare negli Stati Uniti, a New York con la famiglia. Ha illustrato opere di Dostoyevsky, Tolstoy, Charlotte and Emili Brontë, Poe, Swift, e l'Antico Testamento, ha anche scritto alcuni libri per bambini, e insegnato al Pratt Istitute e all'Università di Rhode Island. È morto nel novembre 1990. Di lui scrive Alan  Fern: "Sono veramente pochi gli  illustratori capaci di creare immagini che si adattino e si fondano col testo. Le illustrazioni di Tenniel in Alice nel paese delle meraviglie sono uno di questi casi. Quelle di Eichenberg in Wuthering Heighs un altro. Dopo aver visto il suo Heathcliff, io non riesco ad immaginarmelo in nessun altro modo". Il volume fa parte di un dittico di opere delle sorelle Brontë edite dalla Random House nel 1943: Wuthering Heighs e Jane Eyre, entrambe possedute dalla biblioteca.

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